Ferragosto: ogni anno riappare lo spettro della solitudine

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15/08/2018

Ferragosto: ogni anno riappare lo spettro della solitudine, in agosto c'è il 10% delle chiamate di tutto l’anno alle helpline.
L’utente tipo del Fvg è un uomo, con un’età compresa tra i 56 e i 65 anni, che per il 33% dei casi è affetto da solitudine  

Le linee di Telefono Amico Italia, nel solo mese di agosto, ricevono il 10% delle chiamate di un intero anno. Il 53% di quelle telefonate ha come unico tema la solitudine. Attraverso quella chiacchierata le persone cercano di soddisfare il loro bisogno di compagnia, provano, almeno per un po’, a sentirsi meno sole. Si tratta di due dati impressionanti. Specchio della realtà.Compresa quella del Friuli Venezia Giulia, dove le percentuali sono pienamente allineate con i dati nazionali. 

 SEMPRE ATTIVE - È per questa ragione che le help line non vanno mai in vacanza. Tanto meno quando il ‘Paese si ferma’, come pare succedere tutti gli anni in agosto e in particolare nella settimana di Ferragosto: le attività diminuiscono, molti negozi e uffici chiudono, alcuni anche per diverse settimane, la stragrande maggioranza delle persone (che può permetterselo), talvolta anche suo malgrado, è in vacanza. Le città diventano così silenziose e in quel silenzio irrompe con forza la solitudine. «Per chi è solo, soprattutto per coloro che vivono situazioni di fragilità, alcuni periodi dell'anno possono essere più difficili. Tra questi la settimana di ferragosto. Dalle città spopolate ai messaggi dei media e sui social, tutto sembra riferirsi a vacanza, svago, divertimento, compagnia, sospensione delle routine. Chi invece non può prendere parte a queste opportunità avverte ancora di più la solitudine, quasi un sentimento di esclusione sociale. 

Negli ultimi anni molte amministrazioni e associazioni offrono occasioni di socializzazione anche per chi resta solo in città a ferragosto, ma non tutti riescono a usufruirne. E' importante non isolarsi completamente e cercare qualcuno con cui almeno scambiare due parole. Si può anche chiamare il Telefono Amico, che è sempre operativo tutti i giorni dell'anno. E tutti noi, se sappiamo che qualcuno che conosciamo potrebbe essere solo, non esitiamo a fargli una telefonata o mandargli un messaggio di saluto», spiega Diana Rucli, direttrice di Ifotes (International Federation of Telephone Emergency Services).

 COME CHIAMARE - Ed è per accogliere, nei limiti del possibile, il‘grido della solitudine’ che l’ascolto non va in ferie. Soprattutto nei mesi estivi, soprattutto in agosto, quando è più facile sentirsi soli e aver bisogno di una parola amica, di un sostegno. I volontari dei 20 centri nazionali di Telefono Amico Italia (che rispondono all’199 284 284, disponibili anche le chiamate webwww.telefonoamico.it dove si trova anche l’indirizzo per Mailamica) si alterneranno anche nelle settimane più calde dell’anno per dare risposta ai bisogni delle persone. 

 DATI IN FVG - Complessivamente, la rete di Telefono Amico Italia (presente in tutto il Paese), nel 2017, ha ricevuto, dal Friuli Venezia Giulia, 5.473 chiamate, per un totale di 404 ore totali di telefonate (ricevono risposte anche da volontari che si trovano fuori dalla regione). L’utente tipo del Fvg è un uomo, con un’età compresa tra i 56 e i 65 anni, che per il 33% dei casi è affetto da solitudine. Molti di coloro che chiamano lo fanno semplicemente per commentare i fatti di cronaca, non avendo parenti o amici con cui confrontarsi, una situazione che diventa ancora più pesante in periodi in cui ‘tutti’ sono in ferie. I NUMERI - I numeri della solitudine lasciano poco spazio alle interpretazioni: 8,5 milioni di italiani vivono da soli, in media 1 persona su 5 con più di 18 anni non ha nessuno su cui contare in caso di bisogno (1 su 4 oltre i 75 anni), tra il 50 e l’80% di chi è solo, a seconda della fascia d’età, si dichiara profondamente insoddisfatto della propria vita. In un mondo ‘iper-connesso’ tutto questo può risultare paradossale, in realtà la solitudine, ormai, è una vera e propria ‘piaga sociale’ che, se non gestita consapevolmente, può trasformarsi in isolamento, apparentemente senza via d’uscita, e può portare a depressione, suicidio, violenza. Un disagio che tocca tutti, giovani e anziani, uomini e donne, in qualunque fascia d’età e per i motivi più vari.

 SOLITUDINI E NO - Un tema su cui le associazioni Artess e Ifotes, con il sostegno di Comune e RegioneFvg, vogliono accendere i riflettori, facendo diventare Udine città di riferimento contro la solitudine. Per farlo hanno lanciato un biennio di eventi (2018-2020), riflessioni, approfondimenti dal titolo ‘Solitudini e no. Insieme per il benessere emozionale e sociale’, che culminerà, nel luglio 2019, con il convegno internazionale ‘Leavingloneliness – Building relationships’ ospitato proprio nel capoluogo friulano (sono attesi oltre 900 persone da tutto il mondo).